LE COSE AL POSTO GIUSTO |

LE COSE AL POSTO GIUSTO

Personale di Matia Chincarini

Dal 2 al 30 agosto 2025
Galleria Derive e Casa degli Artisti TribaleGlobale
Via Mazzini – Cosio d’Arroscia IM

A cura di Emilio Grollero e Giuliano Arnaldi.

A Cosio d’Arroscia, luogo di nascita del Situazionismo, apre al pubblico il 2 agosto LE COSE AL POSTO GIUSTO.

Due stanze, due linguaggi, ma un’unica cifra stilistica: la dimensione ludica che permette di ritornare all’infanzia, quella condizione in cui l’essere umano è veramente umano e va alla ricerca di sé per evolvere la coscienza ed esplorare nuove sensibilità legate a sfere invisibili.

In linea con la psicogeografia situazionista, Chincarini – che rimarrà in residenza a Cosio per l’intero periodo – ha scelto di esibire opere caratterizzate da modalità di attivazione che permettono di esplorare nuove cornici, incontrare altre realtà.

Nella galleria Derive troverà allocazione Oponopon, opera ludico-sociale nata da una visione sciamanica che l’ha palesata all’artista come opera d’arte creata dalle persone e dalle piante, in un insieme indiviso, attraverso un processo creativo e curativo.

L’appellativo deriva da un mantra amerindo che si traduce in “grazie scusa ti perdono amo” ed il cui significato è: Metti le cose al posto giusto, lascia la tua mente per una realtà interiore che fluisce attraverso il cuore collegata con la vita. Non solo un risultato artistico, quindi, ma anche un workshop, un rituale, un modo di sentire e di vedere il mondo.

Una stanza della Casa degli Artisti TribaleGlobale ospiterà delle incisioni a punta secca tratte dalle matrici usate per comporre l’opera pittorica GIUOCHI DI MANI MISTICHE, che lavoreranno in dialogo con le opere etnografiche della collezione di MAP Museo di Arti Primarie TribaleGlobale.

Mani che incontrano altre mani attraverso l’arte della bellezza, umani che incontrano la natura in un transfert che permette di crescere. Gioco come cibo per il corpo, per l’anima e per lo spirito: un “uscire da sé” che riesce ad entrare in quello “spirituale dell’arte” a cui si riferisce Kandinsky, che porta al cambiamento e all’evoluzione.

Per immergersi interamente nell’anima situazionista di Cosio d’Arroscia, l’artista terrà anche due laboratori di arte sociale che coinvolgeranno il pubblico nel senso che intendeva Joseph Beuys: un’arte, cioè, opposta all’individualismo autoreferenziale; aperta invece al pubblico, al gruppo, alla realizzazione condivisa dell’opera, la cui resa finale è possibile grazie al contributo di molti che lavorano ad un risultato che non si sa in anticipo quale sarà, dunque proprio per questo inaspettato, poetico (da “poesis” – fare) e sorprendente.

Gli appuntamenti con i workshop a offerta libera sono per sabato 9 agosto – in cui l’argilla verrà plasmata come memoria del sé e del respiro del mondo e poi avviene un transfert con il regno vegetale – e per sabato 16 agosto, in cui un gioco trasformativo aiuterà i partecipanti ad essere parte di un gruppo che collabora.

“L’incontro con la cornice situazionista di oggi a Cosio è stato come trovare un tempo che non è mai passato: delle anime affini sono state spinte l’una verso l’altra per creare una forza altra.” – ha dichiarato Matia Chincarini ringraziando Giuliano Arnaldi, Emilio Grollero e le strutture ospitanti per l’accoglienza.

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