IL GIUOCO DELL’UNIVERSO E L’OFFERTA DELL’ASTRAGALO |

IL GIUOCO DELL’UNIVERSO E L’OFFERTA DELL’ASTRAGALO

Una figura infantile, scolpita nell’istante della corsa, spinge con forza e meraviglia una ruota antica, forse un cerchio di ferro o il sole caduto. Il gesto è antico quanto l’uomo: un gioco che diventa rito, il movimento che svela la forma. In quell’arco teso tra corpo e oggetto c’è il segreto della creazione: il mondo si regge su atti semplici, fatti con tutto il corpo e tutta l’anima. È il bambino che gioca a reggere l’universo.

 Lui corre, ma non fugge.

Accende il movimento.

È il dio minore della velocità ludica.

_Il giuoco dell’universo_2024_bronzo_20x17x16 cm

Seduta su un trono essenziale, una figura femminile tiene in mano un dado antico, un’astragale, e lo porge in avanti, come un dono o una domanda. Davanti a lei, su un piccolo altare, frammenti d’oro, altri responsi: resti di un gioco sacro, o reliquie di vite passate. È la madre, la dea, la giocatrice. Il gesto è lento e solenne: tirare un dado è sempre un atto di fiducia. E in quell’istante, tra caso e scelta, si manifesta la possibilità del destino.

Una donna porge un dado.

È la domanda, non la risposta.

E ogni giocatore diventa oracolo.

L’offerta dell’astragale_2024_bronzo_22x22x26 cm

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